Giuseppe Lupo è l’autore di “La modernità malintesa. Una controstoria dell’industria italiana” pubblicato da Marsilio Editore. Giuseppe Lupo insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università Cattolica di Milano. Dire Novecento equivale a dire modernità industriale. Ma è proprio vero che è solo grazie al moderno se l’Occidente si è lasciato alle spalle una preistoria falsamente utopica? Attraverso snodi e fenomeni della storia italiana, Giuseppe Lupo ripercorre il “paradigma interpretativo del moderno” dando voce alle sue figure più rappresentative, da Vittorini a Testori, da Fortini a Mastronardi, da Calvino a Pasolini.

Attraverso la letteratura industriale e le riviste aziendali – come “Civiltà delle Macchine”, “Pirelli”, “Il gatto selvatico” – l’autore lancia un messaggio. È forse arrivato il momento di far riemergere dal sottosuolo in cui è rimasta nascosta una controlettura della modernità, originale, alternativa, progettuale che aspiri a modificare il mondo, a recidere il cordone ombelicale con il secolo terribile e maestoso di cui ci sentiamo ancora figli.

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